«Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace.»
Con questo magnifico preambolo si apre l’atto costitutivo dell’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. La missione è infatti quella di contribuire al mantenimento della pace, del rispetto dei diritti umani e dell’uguaglianza dei popoli. Al suo interno l’ UNESCO ha tante missioni, una delle più rinomate è quella di redigere una lista di patrimoni dell’umanità, cioè una lista di luoghi ritenuti importanti per valori culturali o naturalistici, quindi da salvaguardare per l’intera comunità mondiale.
L’Italia
L’Italia è un contenitore formidabile dal punto di vista dell’accumulazione culturale, viviamo immersi in una ricchezza di testimonianze di epoche diverse, di civiltà che si sono succedute senza eguali, rispetto a tutti gli altri paesi d’Europa. Non a caso siamo il primo paese per Patrimoni UNESCO al mondo, pur rappresentando solo lo 0.3% delle terre emerse. Questa ricchezza di beni esige tutela e valorizzazione già per il fatto che essa appartiene propriamente non solo a noi italiani, ma a tutta l’umanità.
La Sicilia
La Sicilia è tra le regioni con maggior patrimonio da preservare. Ad oggi sono ben sette i luoghi di interesse culturale, naturale e misto. In particolare, in Sicilia troviamo una forte differenziazione culturale tra i vari siti UNESCO. Partendo dall’antichissima civiltà di Pantalica dell’età del bronzo, passiamo per i greci, i romani, gli spagnoli, gli arabi e i normanni, tutte testimonianze delle numerose civiltà che hanno abitato e arricchito questa nostra terra. Questa diversificazione culturale è stata e continua ad essere di grande valore per il territorio siciliano. Come ricorda UNESCO la diversificazione culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura. In aggiunta, le eterne bellezze naturali come l’Etna, le Isole Eolie e tante altre meraviglie, che completano il quadro di una terra superlativa, un’Italia all’ennesima potenza.
Lista dei siti UNESCO in Sicilia
- Villa romana del Casale a Piazza Armerina – 1997.
- Valle dei Templi – Area archeologica di Agrigento– 1997.
- Isole Eolie – 2000.
- Città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)– 2002:
- Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica – 2005:
- Ortigia(Siracusa);
- Necropoli di Pantalica(Sortino).
- Monte Etna– 2013.
- Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale– 2015:
UNESCO, protezione o musealizzazione? Il dibattito:
Negli ultimi anni si è acceso un interessante dibattito culturale sul valore del Siti Patrimonio dell’Umanità, in quanto una parte della comunità storica e architettonica italiana ha denunciato come alcuni di questi siti si siano totalmente trasformati in musei a cielo aperto.
Si parla di musealizzazione conservativa, cioè quel fenomeno per il quale una scorretta salvaguardia di un territorio porta quest’ultimo a diventare una vetrina per turisti, un monumento esclusivamente da conservare, diventando di fatto bersaglio di tutto quel turismo di massa privo di responsabilità civile, che distrugge l’identità del luogo, cambiandone l’economia e il valore. Questo tipo di processo vincola il territorio ad essere esclusivamente una vetrina sul passato, senza nessuna possibilità di trasformazione futura, quindi senza nessuna possibilità di miglioramento e evoluzione.
A questa posizione, indubbiamente interessante, si è subito contrapposta un’altra opinione che prende i dati alla mano. L’articolo afferma che curiosamente in Italia solo i siti storici già ben tutelati vengono proposti per la lista. E che in realtà non ci sarebbe una stretta correlazione tra assegnazione dell’etichetta “Patrimonio dell’Umanità”, e rapido aumento del turismo locale, con successiva trasformazione identitaria del luogo. Quest’ultima opinione è piuttosto discutibile, in quanto i patrimoni UNESCO sono diventate vere e proprie mete turistiche.
In conclusione, dobbiamo prendere coscienza del nostro patrimonio e dargli il valore adeguato.
Possiamo essere ben più che un popolo del turismo internazionale e di un turismo meno frettoloso e culturalmente più qualificato. Possiamo nei diversi settori dei beni culturali, portarci all’avanguardia; possiamo essere una capitale internazionale della ricerca architettonica, nell’archeologia, nella storiografia, nella storia dell’arte, etc. Ricordandoci che i beni culturali costituiscono una risorsa per tutto il nostro popolo, che può svilupparsi a contatto con gli universi del passato e della bellezza. La nostra ricchezza di beni rappresenta infatti la possibilità di acquisire altra ricchezza.
