Aci e Galatea, il “viaggio” fino a Parigi e Londra. Quello che non sapevi della leggenda di Ovidio

Molti di noi conosceranno la storia di Aci e Galatea,  narrata da Ovidio, ma pochi sanno questa storia d’amore arrivò fino a Londra e Parigi.  Per questo abbiamo deciso di riportarla a voi lettori.
Le leggende legate al territorio siciliano sono molteplici, ciò è indubbiamente dovuto alla posizione geografica dell’isola più grande del mediterraneo, che nel corso della storia ha ospitato moltissimi popoli con culture e tradizioni diverse, e ognuno di loro ha lasciato qualcosa che ancora oggi viene tramandato.  Tra queste leggende risalta la storia d’amore tra Aci e Galatea. 

La leggenda:

Secondo la leggenda Aci era un bellissimo pastore, figlio di un Fauno, che mentre pascolava le sue pecore vicino al mare, vide Galatea, una giovane ninfa del mare, figlia di divinità marine, e se ne innamorò perdutamente. L’amore del pastorello fu corrisposto ma Galatea era a sua volta era amata da un ciclope dal nome Polifemo, figlio di Poseidone dio del mare. Una sera il ciclope vide i due innamorati baciarsi in riva al mare, così accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare Polifemo prese un grosso masso e lo scaraventò su Aci. Galatea, appena saputo dell’accaduto accorse subito sul corpo martoriato di Aci dove pianse tutte le sue lacrime. Giove e gli dei, commossi da quella triste visione, ebbero pietà e trasformarono il sangue di Aci in un fiume che nasce dall’Etna e che sfocia nel luogo in cui i due amanti erano soliti incontrarsi.

Il legame con i paesi “Aci” in provincia di Catania:
Il prefisso avrebbe origine da un ricco corso d’acqua che gli antichi greci chiamarono “Akis”, corso d’acqua che un tempo rendeva fertili queste terre. Per via delle ripetute eruzioni vulcaniche dell’Etna il corso del fiume non è più localizzabile e si pensa che tuttora scorri nelle falde acquifere dei paesini emergendo nei pressi di Acireale, dove c’è un piccolo borgo dal nome Capomulini, nel quale è presente una piccola sorgente chiamata “u sangu di Jaci”.

Ma la parte più interessante e meno nota è come la leggenda di Aci sia arrivata fino a Londra e Parigi.

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